I nerazzurri faticano a cambiare passo: manca ritmo, idee e la voglia di far male

Una squadra senza identità
L’Inter vista negli ultimi impegni ha mostrato un volto preoccupante.
Una squadra che sembra bloccata, senza mordente, e che si limita a gestire senza mai davvero affondare.
Il possesso palla fine a sé stesso non basta più.
Serve ritmo, serve personalità, serve la voglia vera di dominare.
Oggi, invece, si vede una squadra che spesso cammina, che gioca con sufficienza, quasi con arroganza.
Il problema principale: non si tira
Nel calcio esiste una regola semplice: per segnare, bisogna tirare in porta.
L’Inter sembra averla dimenticata.
Poche conclusioni, raramente pericolose.
L’area avversaria viene avvicinata con timidezza, senza decisione, senza cattiveria.
Così, anche contro squadre inferiori sulla carta, diventa tutto maledettamente complicato.
Supponenza che fa male
Un altro aspetto evidente è l’atteggiamento.
Troppa calma, troppa sicurezza, troppa presunzione.
Questa Inter sembra pensare che basti il nome per vincere.
Ma la realtà è diversa.
Gli avversari corrono di più, lottano, tirano, fanno male.
L’Inter specchia sé stessa e si dimentica che per vincere servono sudore e fame.
Senza questi ingredienti, il crollo è inevitabile.
Analisi in breve
L’Inter non deve solo cambiare tattica: deve cambiare anima.
Serve più voglia, più ritmo, più decisione nei 16 metri.
E serve farlo in fretta, prima che la stagione prenda una piega pericolosa.
Non bastano i nomi e il possesso: servono occasioni e gol.
Pronostico: se non arriva una scossa immediata, l’Inter rischierebbe di restare indietro in tutte le competizioni.
💬 Stepk dice la sua
Non si può guardare partite intere con zero tiri in porta.
Il calcio è gol, è intensità, è voglia.
Oggi vedo una squadra troppo leziosa, troppo elegante e poco concreta.
Svegliamoci. Basta girare il pallone senza motivo.
Voglio vedere un’Inter che aggressivamente arriva al tiro dopo due passaggi.
Che pressa, che si impone.
Perché senza quella fame lì, non si vince più niente.