Il giovane croato entra e cambia la partita contro il River Plate: visione, personalità e qualità per un futuro già presente

Primo segnale da grande
Petar Sučić ha scelto il miglior momento possibile per farsi notare.
Nella vittoria per 2-0 dell’Inter sul River Plate, il centrocampista classe 2003 ha messo la firma con un assist preciso per il gol di Pio Esposito, dimostrando di avere i numeri e la testa per stare in campo con autorevolezza.
Una giocata rapida, pulita, verticale, che ha spaccato la difesa avversaria.
Un passaggio che vale oro in una competizione come il Mondiale per Club.
Tecnica, calma e intelligenza
Sučić ha subito dato ordine e fluidità alla manovra.
Pochi tocchi, sempre efficaci, sempre a testa alta.
Non si è limitato a fare il compitino, ma ha cercato la verticalizzazione, prendendosi responsabilità e dialogando con sicurezza con i compagni più esperti.
Il suo ingresso ha portato energia e lucidità al centrocampo nerazzurro.
Un impatto concreto, che parla più di mille parole.
Un profilo da coltivare subito
L’Inter si ritrova in casa un giocatore con caratteristiche preziose: intelligente tatticamente, disciplinato e già maturo per palcoscenici importanti.
Petar Sučić potrebbe diventare rapidamente una risorsa nelle rotazioni, soprattutto in una stagione densa di impegni.
Inserirlo con attenzione e continuità sarebbe la mossa ideale per valorizzare un talento che ha mostrato subito la giusta mentalità.
Con partite come questa, può guadagnarsi spazio reale.
Analisi in breve
Petar Sučić ha mostrato personalità, qualità e idee chiare contro un avversario di spessore come il River.
L’assist per Esposito non è solo una bella giocata, è il segnale che questo ragazzo può incidere davvero.
Non è un esperimento: è già una valida opzione.
🗣️ L’opinione di Stepk
Non servono fuochi d’artificio per capire quando un giocatore ha qualcosa in più.
Sučić ha fatto tutto bene e senza strafare.
L’assist a Esposito è perfetto, ma è tutta la prestazione ad aver colpito.
L’Inter deve proteggerlo e puntarci, perché questi sono i giovani che fanno crescere una squadra.
Non è solo talento, è testa. E questo vale tantissimo.