Ultime Torres, Svelato il “Metodo Pazienza”: Ex Giocatori Rivelano i Segreti del Nuovo Allenatore!

La Torres ha ufficialmente annunciato Michele Pazienza come nuovo tecnico per la prossima stagione. Per capire meglio che tipo di allenatore sia e cosa aspettarsi, abbiamo intervistato due esperti che lo hanno seguito da vicino nelle sue precedenti esperienze: Michelangelo Freda di Prima Tivvù (Avellino) ed Emanuele Parlati di Edicola Cerignola. Le loro dichiarazioni offrono un quadro dettagliato dell’identità di gioco, dei pregi e dei difetti emersi durante le tappe all’Avellino e all’Audace Cerignola.

Il Percorso di Pazienza: Dalla “Ferrari” di Avellino al Trionfo di Cerignola

Michelangelo Freda descrive l’esperienza di Pazienza ad Avellino come un inizio promettente, con grande entusiasmo per un tecnico emergente che aveva brillato a Cerignola valorizzando i giovani. Tuttavia, da dicembre, l’entusiasmo è scemato a causa di un calcio poco emozionante e una squadra che non ha trovato una forte identità. Freda paragona l’Avellino a una “Ferrari che Pazienza non è riuscito a guidare al meglio”, indicando come momento chiave il 2-2 subito a tempo scaduto contro la Juve Stabia a gennaio 2024, da cui è iniziata una discesa costante. La difficoltà comunicativa con l’ambiente è un altro punto critico sottolineato.

Emanuele Parlati offre una prospettiva diversa, evidenziando come Pazienza abbia riscattato la sua carriera a Cerignola dopo gli esoneri di Pisa e Siracusa. Qui ha goduto di fiducia incondizionata, portando la squadra a un settimo posto in Serie D con una formazione giovanissima nel primo anno, per poi stravincere il campionato successivo con una squadra votata alla “cattiveria agonistica e determinazione”. Il primo anno tra i professionisti ha visto il Cerignola raggiungere un fantastico quinto posto e i playoff. Parlati sottolinea come Pazienza abbia lasciato a Cerignola una “cultura del lavoro, del non mollare mai” e una metodologia puntigliosa, che hanno prodotto una crescita reciproca per tecnico e società. La chiave del successo a Cerignola, secondo Parlati, è stata la grande armonia a tutti i livelli e la fiducia nella programmazione pluriennale.

Identità di Gioco e Rapporto con lo Spogliatoio

Per quanto riguarda l’idea di calcio di Pazienza, Freda la apprezza ma individua il suo principale difetto nella difficoltà di trovare la giusta armonia con spogliatoi ricchi di calciatori esperti, come accaduto anche a Benevento. Ritiene che Pazienza possa fare bene alla Torres proprio perché è una piazza con meno pressioni e con l’opportunità di lavorare con giovani, ambito in cui eccelle. Tuttavia, ad Avellino si è notato un inceppamento nel girone di ritorno, anche a causa di scelte tattiche come l’utilizzo di giocatori fuori ruolo (esemplare il caso di D’Ausilio). Freda conclude che Pazienza potrebbe essere adatto a un progetto basato su “giovani motivati, pronti ad ascoltarlo”, ma deve migliorare l’aspetto comunicativo e superare una certa “presunzione” nell’accettare incarichi complessi a mercato chiuso.

Parlati ribadisce la sua capacità di valorizzare i giovani, citando esempi come Ismail Achik (Bari), Mehdi Dorval e De Cristofaro (Avellino). Sottolinea come molti giovani siano cresciuti sotto la sua guida, arrivando a giocare in realtà importanti.

Mercato Torres

Punti di Forza e Aree di Miglioramento

Freda elenca tra i pregi di Pazienza una solida visione difensiva e la capacità di far comunicare bene difesa e centrocampo. Le sue squadre, spesso schierate con il 3-5-2, si mostravano compatte e difficili da superare. Tuttavia, ciò avveniva spesso “a scapito del fronte offensivo”, con poca verticalità e un eccessivo affidamento al passaggio indietro. Il suo calcio è “concreto, che bada al sodo più che allo spettacolo”. Ad Avellino, la squadra ha mostrato difficoltà a tenere le partite in pugno, con una sofferenza costante. Freda spera che Pazienza possa migliorare il suo carattere e il confronto con spogliatoio e piazza, credendo che la Torres possa essere l’ambiente ideale per questa crescita.

Parlati conferma che l’idea di gioco di Pazienza “rispecchia il suo modo di fare da giocatore”: le sue squadre sono aggressive, danno l’anima e lottano su ogni centimetro. Un approccio da “squadra operaia, molto combattiva e grintosa” che, secondo Parlati, Pazienza saprà inculcare anche alla Torres, forte di una metodologia di lavoro puntigliosa. L’armonia tra tutte le componenti del club, come a Cerignola, sarà fondamentale per il suo successo.

In sintesi, la Torres acquisisce un tecnico con una forte identità difensiva e una comprovata capacità di valorizzare i giovani, ma che dovrà dimostrare maggiore flessibilità tattica e una migliore gestione delle dinamiche di spogliatoio e ambiente rispetto alle ultime esperienze. La sfida di Sassari potrebbe essere il contesto ideale per una nuova fase della sua carriera.

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