La saga infinita dei lavori allo stadio di Carrara continua a far discutere, mettendo in luce le incongruenze tra gli annunci del Comune e la realtà dei fatti, e scatenando l’ira dell’opposizione e l’amarezza dei tifosi.
L’ultimo capitolo di questo “pasticciaccio” riguarda il rifacimento della curva, un progetto che ha visto ritardi, smentite e un uso controverso degli strumenti normativi.
Lo Stallo Burocratico e le “Brutte Figure” del Comune
Il consigliere del Movimento 5 Stelle, Matteo Martinelli, ha colto l’occasione per denunciare quella che definisce l’ennesima “brutta figura” dell’amministrazione.
Martinelli critica aspramente il fatto che il Comune sia ricorso all’articolo 21 del Regolamento degli agri marmiferi (introdotto dalla precedente giunta e votato contro dall’attuale maggioranza PD) per sbloccare la situazione. Questo, aggiunge, dopo aver speso 40.000 euro per una consulenza giuridica che ha poi portato a un disciplinare bocciato dal TAR toscano.
La Smentita del Presidente e l’Amarezza dei Tifosi
Il punto cruciale della polemica ruota attorno alle informazioni inesatte fornite dalla sindaca.
Dopo un articolo de La Nazione che denunciava ritardi e incongruenze, l’amministrazione aveva prontamente replicato, assicurando che la convenzione edilizia per l’inizio dei lavori era già stata firmata da tempo.
Una settimana dopo, però, la smentita è arrivata dal diretto interessato: Manrico Gemignani, presidente della Carrarese Calcio. Quest’ultimo ha ammesso candidamente di aver appena firmato l’atto e ha aggiunto che saranno comunque necessarie delle varianti al progetto.
Martinelli accusa apertamente la sindaca di aver fornito “informazioni nella migliore delle ipotesi incomplete” al solo scopo di “gettare fumo negli occhi ai cittadini” e sottolinea la “particolare forza” usata dall’amministrazione per attaccare la giornalista che aveva rivelato le difficoltà. Il consigliere suggerisce, anzi, che l’intervento del quotidiano sia stato utile a sbloccare lo stallo.
Nonostante i lavori siano finalmente partiti solo due giorni fa, resta l’amarezza dei tifosi. Nonostante il sogno della Serie B, continuano a non poter assistere alle partite dalla curva e, in segno di protesta contro i continui stop and go burocratici, molti hanno scelto di disertare lo stadio, limitandosi a mostrare il proprio supporto (e il disappunto) dalla piazza.
La vicenda solleva interrogativi sulla trasparenza e sulla gestione di un progetto fondamentale per l’adeguamento della struttura alla serie cadetta.