Foggia calcio: Mafia nel calcio a Foggia? La DDA chiede il processo per 4 persone, ecco tutti i dettagli e le accuse!

La Direzione Distrettuale Antimafia di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per quattro uomini di Foggia, accusati di aver tentato di estorcere il controllo del club calcistico al presidente Nicola Canonico. L’udienza preliminare si terrà il prossimo 25 novembre, dove il GUP Giuseppe Battista deciderà se mandare a processo gli imputati.


Le accuse e gli imputati

Gli accusati sono Marco Lombardi, Massimiliano Russo, Fabio Delli Carri e Danilo Mustaccioli, tutti in carcere dal 19 maggio. Devono rispondere di accuse gravi che includono tentata estorsione aggravata da metodo mafioso, porto d’armi ed esplosivi e danneggiamenti.

La Procura ritiene che abbiano messo in atto una serie di intimidazioni per costringere Canonico a vendere il Foggia Calcio, con una “strategia della tensione” orchestrata da Lombardi.


Una serie di attacchi mirati

Tra giugno 2023 e marzo 2024, il gruppo avrebbe compiuto cinque azioni intimidatorie:

  • 18 giugno 2023: Spari contro l’auto del capitano Davide Di Pasquale.
  • 9 gennaio 2024: Un ordigno da un chilo viene piazzato vicino all’auto del vicepresidente del club, Emanuele Canonico, figlio del presidente.
  • 14-16 marzo 2024: Tre veicoli vengono incendiati o tentano di essere incendiati. Le vittime sono il capo ultras Antonello D’Ascanio, il segretario generale Giuseppe Severo e il direttore generale Vincenzo Milillo.

Il movente e i legami con la mafia foggiana

Secondo l’accusa, il movente iniziale di Lombardi sarebbe stato personale, legato al mancato impiego come magazziniere e al licenziamento della sua compagna. Tuttavia, gli inquirenti sostengono che dietro ci sia una vera e propria logica criminale.

L’aggravante mafiosa è contestata perché le azioni sarebbero state compiute per agevolare la batteria mafiosa Sinesi-Francavilla, a cui Lombardi sarebbe affiliato. La tesi della Procura è supportata da denunce, intercettazioni e dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. L’obiettivo sarebbe stato quello di ottenere un ruolo di potere all’interno del club, influenzando sponsorizzazioni e gestione.


La difesa e i prossimi passi

Gli avvocati della difesa puntano a smontare l’aggravante mafiosa. L’avvocato di Lombardi sostiene che il suo assistito avrebbe agito solo per motivi personali, non per logiche di clan. Ora si valuta se procedere con il rito abbreviato o con un processo ordinario. Il 25 novembre il GUP deciderà sul rinvio a giudizio.

Questa vicenda, per la Procura, mette in luce il preoccupante legame tra tifo organizzato, criminalità e affari nel calcio foggiano.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *