Il Foggia strappa un punto, un risultato che muove la classifica dopo la sconfitta contro il Giugliano, ma che non nasconde le evidenti difficoltà della squadra di Delio Rossi. La condizione fisica è ancora lontana dagli standard, e i limiti della rosa sono palesi, rendendo il divario con le altre formazioni del girone un problema tangibile.
La crisi dello Zaccheria: stadio vuoto e condizioni precarie
Il pareggio di venerdì è stato segnato anche dal ritorno in tribuna del patron Canonico, un gesto interpretato come un tentativo di riavvicinamento in un momento di forte tensione con la tifoseria. Tensione che si è tradotta in un’immagine desolante: lo Zaccheria, un tempo fortino inespugnabile, ha visto solo 1500 paganti, un numero misero che umilia una piazza da sempre nota per la sua passione.
Ma il degrado non si ferma all’assenza di pubblico. Le condizioni igieniche dello stadio, in particolare della tribuna stampa, sono a dir poco vergognose. Giornalisti costretti a lavorare in un ambiente sporco e insalubre, con la presenza di rifiuti e persino un piccione morto in stato di decomposizione. Una situazione grottesca che danneggia l’immagine della città e mette a rischio la salute di chi lavora.
Le frecciate di Rossi: “Accordi disattesi”
Nel post-partita, Delio Rossi è tornato a parlare delle sue dimissioni, poi rientrate, confermando che le criticità e le richieste fatte alla società sono rimaste inascoltate. La sua frustrazione non è rivolta solo alla proprietà, ma anche al Comune di Foggia, accusato di non aver garantito un campo di allenamento in città. Una scelta che, a detta del tecnico, allontana ulteriormente la squadra dalla sua gente e alimenta il senso di abbandono che si respira in città.
Ecco un riassunto dei punti chiave, riscritti con un tono più diretto e incisivo.