Foggia calcio, Tra sacrifici e delusioni: l’allenatore del Foggia svela i retroscena e lancia un appello ai tifosi

Dopo un pareggio che ha lasciato l’amaro in bocca, il mister analizza la situazione della squadra, rivelando le difficoltà incontrate e le sue motivazioni personali.

Le difficoltà e la condizione fisica

L’allenatore sottolinea che la sua squadra è ancora in una fase di rodaggio. A soli dieci giorni dalla fine del mercato, ha avuto poco tempo per lavorare con un gruppo di giocatori che, in molti casi, arrivano da un periodo di inattività. Questo si riflette nella condizione fisica, come dimostrato dai quattro o cinque cambi obbligati per crampi. “Per abnegazione non posso dire nulla ai ragazzi,” afferma, “ma dobbiamo crescere tanto. Sarà un campionato di sofferenza e di questo dobbiamo essere convinti.”

Il mister riconosce che il fisico non è ancora all’altezza delle idee tattiche che vorrebbe implementare. Nonostante i tentativi e le prove in allenamento, la squadra non riesce a tradurre in campo ciò che la testa vorrebbe fare. Cita l’esempio di Olivieri, che ha giocato bene, ma ribadisce che per avere un quadro completo e dare giudizi definitivi ha bisogno di vedere tutti i giocatori nelle loro condizioni ottimali.

Un rapporto complesso con la società

L’allenatore svela un retroscena sorprendente: ha pensato di lasciare la panchina del Foggia prima della partita contro il Catania, sentendosi deluso per il mancato rispetto di alcune promesse. “Ho detto al Presidente che forse aveva bisogno di un altro allenatore,” confessa. La sua decisione di restare è stata influenzata dall’intervento della Procura di Bari, che gli ha fatto capire quanto il progetto del Foggia dipenda da lui, e dal desiderio di supportare i giocatori che, pur affrontando difficoltà (come la pesante sconfitta per 6-0 a Catania), continuano a sacrificarsi per la maglia. “Non me la sono sentita di andare via,” dice, sottolineando il suo profondo legame con la città e i colori del Foggia.

Appello alla città

Il mister lancia un forte appello ai tifosi, chiedendo loro di sostenere la squadra e di non far mancare il proprio calore. “Questi ragazzi hanno bisogno di sentire il calore di Foggia,” dice, riconoscendo il loro grande impegno. Fa anche un’amara riflessione sulla situazione generale, criticando l’assenza di strutture adeguate, come la necessità di allenarsi fuori città, e sottolinea che la squadra non appartiene a una sola persona, ma alla gente.

In conclusione, nonostante la delusione per il pareggio, il mister è fiducioso nella crescita del gruppo, ma chiede tempo, pazienza e un supporto concreto da parte di tutti.

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