I nerazzurri proseguono nel torneo, ma perdono quattro protagonisti che lasciano il gruppo in anticipo

La qualificazione arriva, ma non per tutti
L’Inter si è conquistata con merito l’accesso agli ottavi di finale del Mondiale per Club, ma il successo sul campo è stato accompagnato da un retrogusto amaro.
Quattro giocatori della rosa – Calhanoglu, Pavard, Bisseck e Zielinski – hanno terminato anticipatamente la loro esperienza nel torneo.
Una decisione maturata all’interno dello staff, che ha optato per il loro rientro a casa.
Non ci saranno con il gruppo per affrontare la fase a eliminazione diretta.
Un’uscita che pesa sul piano tecnico
I motivi dei rientri non sono stati resi noti in dettaglio, ma si parla di un mix tra condizioni fisiche non ottimali, valutazioni strategiche e forse anche scelte condivise con i giocatori stessi.
Calhanoglu non ha mai trovato ritmo.
Pavard è apparso lontano dai suoi standard.
Bisseck, dopo una stagione da comprimario, non ha convinto.
Zielinski, invece, sembrava ancora in fase di adattamento.
Tutti e quattro faranno ritorno a Milano prima del previsto.
Chivu dovrà reinventare gli equilibri
Con queste assenze, la rosa si accorcia e Chivu dovrà rivedere le sue soluzioni, soprattutto tra difesa e centrocampo.
Aumentano le responsabilità per chi finora è rimasto in ombra.
Sarà il momento di alzare il livello e dimostrare che l’Inter può farcela anche in condizioni meno favorevoli.
L’atteggiamento visto contro il River è stato quello giusto.
Ora servirà ancora più compattezza.
Analisi in breve
L’Inter continua il suo cammino nel Mondiale, ma deve farlo senza alcune delle sue pedine più attese.
Una notizia che scuote l’ambiente, ma che potrebbe anche rappresentare un’opportunità per chi attendeva il suo momento.
La gestione di queste assenze sarà una prova importante per Chivu.
Il gruppo resta forte, ma la pressione ora aumenta.
Ogni dettaglio potrà fare la differenza da qui in avanti.
🗣️ La voce di Stepk
Che peccato.
Non ci voleva questo tipo di notizia proprio quando le cose stavano andando bene.
Perdere Calhanoglu e Pavard in questo momento toglie qualità e personalità.
E anche gli altri due, per quanto meno impiegati, erano alternative preziose.
Ora Chivu dovrà stringere i denti e chiedere uno sforzo extra a chi è rimasto.
Ma attenzione: a volte l’orgoglio del gruppo vale più dei singoli.
E allora avanti così, perché la corsa mondiale non è finita qui.