Federico Chiesa, fresco vincitore della Premier League (seppur con un ruolo non da protagonista assoluto), è tornato in Italia, in Versilia, con la mente già proiettata alla prossima stagione che inizierà l’8 luglio con il raduno del Liverpool. Tuttavia, nel suo cuore e nella sua mente, c’è sempre un posto speciale per la Juventus, per ciò che è stato e per ciò che avrebbe potuto essere.
In un’intervista esclusiva rilasciata oggi a La Gazzetta dello Sport, Chiesa ha voluto chiarire i motivi del suo addio, avvenuto l’anno scorso: “Pentito di aver lasciato la Juve? No, perché dovrei? Non mi è mai stato offerto il rinnovo. C’erano stati dei contatti per parlarne dopo l’Europeo, ma nessuno si è più fatto sentire.”
L’Addio e il Rapporto con Thiago Motta
Il giocatore ha poi specificato i dettagli della sua partenza: “Quando sono tornato dalle vacanze dopo il mio matrimonio, ho parlato con Thiago Motta che mi ha detto chiaro e tondo: ‘Non fai parte del progetto, cercati una squadra’. Però provo grande affetto per la Juve e per i tifosi.”

Riguardo ai mesi trascorsi fuori rosa, Chiesa non li definisce un’umiliazione: “No, perché mi sono allenato con altri giocatori nella mia stessa situazione. Sono stati chiari fin dal primo giorno, mi hanno fatto lavorare per la squadra per due settimane, poi Thiago Motta non mi voleva più. Io sono un professionista e ho continuato ad allenarmi per cercare un’altra squadra. È stato un dispiacere perché io tengo molto alla Juventus e pensavo di poter dare ancora tanto. Sono stato alla Juve per quattro anni e mi sono sempre comportato bene, però è stata una loro scelta.” E riguardo a un possibile ritorno in futuro, Chieda ha detto: “Mai dire mai.”
Il Legame con Allegri e i Maestri della Sua Carriera
Chiesa ha anche voluto fare chiarezza sul suo rapporto con Massimiliano Allegri, oggi al Milan: “Se ne sono dette tante, ma io ho grande rispetto per Max. È un vincente, per me il Milan è una grande scelta.” Ha poi aggiunto un aneddoto significativo: “Lui mi ha fatto capire che potevo fare la seconda punta allargandomi gli orizzonti. Sousa mi ha fatto esordire in Serie A e con Mancini ho toccato il punto più alto all’Europeo, però Allegri mi ha dato tanto come crescita personale e modo di giocare. Mi h